Velocità e "dolcezza" con le gomme della SF-24, motivazioni feroci di Leclerc e Sainz che partono da punti di vista diversi, il caso-Horner in Red Bull. E se il primo GP non fosse già scritto?
Fanì-Sardina
La Ferrari di Leclerc
Il Mondiale F1 2024 parte il 2 marzo con il GP Bahrain, sullo stesso tracciato dove il 23 febbraio si sono chiusi gli unici "veri" test pre-campionato con le macchine 2024. A scanso di equivoci: sì, Max Verstappen è il grande favorito per il titolo (o per dirla con l'ironia di Fernando Alonso, "diciannove piloti sanno già che non vinceranno il Mondiale"). Ma lo sport è la sublimazione dell'incertezza, anche nella Formula 1, lo sport dove tecnologia, numeri, prestazioni e cronometro lasciano poco spazio ai colpi di teatro. Ma a una settimana dal via ci sono diversi motivi per cui vedere la Ferrari davanti a tutti nella prima gara dell'anno potrebbe non essere solo ostinazione da fanatico integralista. Proviamo a elencarli.
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In Formula 1 ha mai vinto una macchina lenta? Negativo. Quindi, partiamo dalla materia prima. La SF-24 ha mostrato tempi se non lusinghieri diciamo altamente competitivi nella tre giorni di Sakhir. E, si noti, sono stati veloci sia Leclerc che l'uscente Sainz. Come dite? Verstappen è stato più veloce? Oh yes, il tre volte campione del mondo ha fatto il tempo quando ha voluto e si è più o meno nascosto quando lo ha ritenuto necessario. Ma intanto la macchina c'è, e la differenza tra RB20 e SF-24 non è (ok, non sembra...) di un secondo ma di due/tre decimi.È un divario concreto ma non è come attraversare l'oceano con il pattìno a remi.
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Messa da parte la velocità - quella restaconditio sine qua non - c'è una qualità della nuova Ferrari, sottolineata da Leclerc e Sainz, che fa il paio con quanto disse la scorsa estate il team principal Vasseur: "La macchina 2024 segnerà una rottura con la precedente". Come chiedevano i piloti, sebbene da punti di vista diversi, la SF-24 è molto guidabile e non mangia le gomme. Il degrado non dovrebbe più essere l'ostacolo definitivo che condannava ogni singola prestazione al cronometro delle rosse nel 2023 (soprattutto del più talentuoso Leclerc). Sebbene Verstappen abbia mostrato il miglior passo alla distanza della sua Red Bull - sottolineiamo sua, perché per l'ormai spento e demotivato Perez è tutt'altra storia - la Ferrari se la può giocare, e questa non è fantascienza.
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Detto che Max Verstappen è un campione di ferocia agonistica, Leclerc e Sainz hanno un boost psicologico forte come non mai al momento. Nel 2022 le vittorie in Bahrain e Australia furono galvanizzanti e in qualche modo sorprendenti, ma di fronte alla rimonta dell'olandese produssero quasi l'effetto opposto nel team, specie dopo il pasticcio strategico del GP Monaco. Ma al via del Mondiale 2024 i rapporti sono ribaltati: la Red Bull ha tutto da perdere, la Ferrari - dal punto di vista dei piloti - quasi niente. Charles ha "il contrattone" dalla sua, ha una fame atavica di emergere (sarà anche il principinoma ha animo da Lancillotto) e ha una voglia matta, una febbre, di dire all'Uomo che verrà: "Sir Lewis Hamilton, Lei avrà anche vinto 7 Mondiali ma io non mi scanso". Carlos ha preso uno schiaffo simbolico ma altrettanto doloroso al cuore, quando ha saputo che la Ferrari aveva ingaggiato Hamilton dal 2025, ma pergiove non scherza per niente quando dice lotterà come una furia nel 2024: per la professionalità che ha sempre avuto - a ogni latitudine - e per guadagnarsi un team di una certa consistenza dal prossimo anno. Questa è benzina: diversa da quella che mettono nei serbatoi ma altrettanto capace di accendere la scintilla. Quindi, Max è avvertito.
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I piloti Ferrari sono apparsi sorridenti nei test. Leclerc e Sainz sono rivali, come è ovvio, ma anche complici quando è intelligente esserlo (cioè sempre tranne che dentro le macchine in pista). Verstappen ha contribuito non poco alla "demolizione" del compagno Perez: un po' per selezione naturale dovuta ai risultati, un po' per indole. Spostando di poco lo sguardo: Vasseur non può dormire tranquillo perché nessuno che lavora in Ferrari può farlo, per vocazione dell'azienda più leggendaria nella storia del motorsport, ma è un manager saldamente al comando del team e pienamente legittimato da risultati e proprietà; Horner è un fuoriclasse del management sportivo ma con le spalle al muro per la vicenda dei comportamenti inopportuni nei confronti di una dipendente Red Bull, quindi se non già con il foglio di via in mano sicuramente delegittimato e sotto pressione per mano della stessa azienda che gli paga lo stipendio. Alla luce di quanto visto in pista non sembrano esserci conseguenze sul rendimento della RB20 rispetto alla SF-24. Ma alla lunga?
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Proviamo una simulazione, visto che in F1 è tutto ampiamente simulato prima del verdetto della pista. Weekend del Bahrain, Leclerc (meno probabile Sainz) sul giro secco trova l'alchimia totale e si mette davanti a Verstappen: ok Max ha martellato una serie impressionante di 17 giri top sul passo gara nei test, facendo rilevare scostamenti di un decimo al massimo nel frangente. Ma poi in gara non è come nei test. Vi ricordate il 2022?
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